domenica 5 dicembre 2010
VENTOTENE: FARE PER DISTRUGGERE.
Son passati quasi otto mesi dal crollo del costone di Cala Rossano a causa del quale morirono mia figlia Sara, la sua amica Francesca e fu ferita gravemente Athena.
La perizia ordinata dalla procura è stata depositata, dalla sua analisi gli inquirenti dovranno decidere a breve, almeno spero, se e chi rinviare a giudizio.
Nell’attesa di tale evento credo sia il caso di esprimermi sul punto della situazione, ovviamente questo è frutto della mia opinione e dei dati da me raccolti, pertanto chiunque è libero di dissentire dal mio pensiero, ancor più se fornito di elementi concreti e contrari.
La tragedia non solo era evitabile ma addirittura è stata “ posta in essere “, non dico sia stata voluta, ma è la normale conseguenza di un “ fare “ negli anni.
Uso il verbo “ FARE “ perché con esso parlo di qualcosa di attivo e perciò ancor più grave della semplice inosservanza delle norme di sicurezza.
CHI E COSA HANNO FATTO PERCHE’ QUESTE DUE RAGAZZE OGGI NON POSSANO PIU’ REGALARCI I LORO SORRISI ?
HANNO FATTO di Ventotene un’isola del tesoro: milioni di euro incassati a fronte di un territorio dall’estensione minima, basta osservare i bilanci comunali…..sono documenti pubblici.
Appalti stratosferici ad una cerchia ristretta di ditte ( quasi sempre le stesse ), i cui costi non sarebbero giustificabili neanche se a compiere le opere fossero stati chiamati Van Gogh o Picasso.
Ma Il sindaco, i consiglieri i tecnici non dovrebbero avere l’obbligo del controllo del buon esito dei lavori oltre che della parsimonia dei soldi dei cittadini stessi ?
HANNO FATTO dell’abusivismo edilizio la norma: due case su tre non censite, al fine di reperire alloggi da affittare a peso d’oro ai turisti.
Il che ha portato allo sconvolgimento naturale dell’isola passata da oasi pacifica a progetto di nuova Ibiza del Mediterraneo, con annessa apertura di locali chiassosi ,per non parlare del nuovo centro polifunzionale che sotto la parvenza di servizio al cittadino in realtà darà come frutto più importante una megadiscoteca la cui capienza supererà di gran lunga il numero totale degli abitanti di Ventotene ( ometto per ora le generalità della proprietà, finchè l’ opera non sarà completata potrei sempre essere smentito ).
La cementificazione massiccia incrementata anche con la cambiata destinazione d’uso dei vecchi vasconi borbonici per la raccolta e corretta canalizzazione delle acque pluviali in mura di cinta di case e ville ( quasi sempre abusive ) .
Ma il sindaco, i consiglieri , i tecnici non dovrebbero avere l’ obbligo del controllo del territorio e delle leggi italiane , come è possibile non scorgere tali opere, la loro vista è sempre stata abbagliata dal sole, eran sempre girati di schiena ?….e parliamo di un fazzoletto di terra.
HANNO FATTO del voto elettorale lo strumento per perpetrare impunemente quanto sopra: il sindaco ha rinnovato la sua carica grazie ad un “suffragio bulgaro “ ottenendo il 77 % delle preferenze dai concittadini. E’amore, timore o convenienza ? E’ il miglior sindaco del mondo, è la personalità più temuta e da ossequiare per il potere personale e delle sue amicizie , o è colui da sostenere in virtù della sua permissività nei confronti della trasgressione dei suoi concittadini alle norme giuridiche e ambientali ?
Persino la Guardia di Finanza ha chiuso il suo ufficio nel comune di Ventotene per emigrare sulla terraferma a causa dell’ostracismo dell’amministrazione locale ogni qualvolta si cercasse di far valere il diritto.
HANNO FATTO del silenzio sulla pericolosità della spiaggia di Cala Rossano lo strumento attivo per incrementare il turismo.
Erano perfettamente a conoscenza delle franosità precedenti e certificate negli immediati dintorni, hanno messo e rimosso transenne di pericolo in rapporto all’alta o bassa stagione. Si son preoccupati soltanto di allertare i concittadini dallo stazionare a ridosso dei costoni, perché che prima o poi sarebbe venuto giù era un fatto certo, solo il quando era aleatorio, mai hanno allarmato le scolaresche e i turisti che giungendo dalla terraferma hanno alimentato le tasche di albergatori, ristoratori, commercianti , circoli velici o proprietari di case da affittare. Inoltre hanno lasciato tale zona senza reti di contenimento, né cartelli per preservare l’antico splendore della natura selvaggia in balia dei venti e delle maree.
Hanno omesso di partecipare alle conferenze programmatiche del Piano per l’Assetto Idrogeologico forse per non dover mentire nero su bianco sulla reale situazione di quel solo 5 % dell’ isola certificato erroneamente sicuro, guarda caso proprio le due spiagge più comode come accessibilità e più attive commercialmente, senza mai trovare motivo di osservazioni da fare ai relatori di tale mappatura .
E che dire quindi del sindaco che sventolando la cartina certificante la sicurezza di Cala Rossano, grazie anche alla gestione della sua amministrazione per i motivi di cui sopra, disse che mai si sarebbe aspettato un crollo in quella zona rafforzando tale affermazione in virtù del massimo impegno da lui profuso a salvaguardia del territorio. Ma Legambiente proprio sei mesi prima aveva posto Ventotene all’ultimo posto tra i comuni costieri del Lazio per quanto riguarda la mitigazione del rischio idrogeologico.
Ma il sindaco, i consiglieri, i tecnici non dovrebbero avere l’obbligo di prendere in considerazione tale relazione ed attuare i dovuti accorgimenti volti a porre come priorità la salvaguardia di tutti i cittadini indistintamente dal luogo di residenza e di provenienza ?
A fronte di tutto questo FARE,
……il risultato è stato …di DISTRUGGERE
…..le VITE di
SARA E FRANCESCA ……………………..
( Bruno Panuccio 02/12/2010 )