sabato 11 settembre 2010

articolo di Gianni Occhiello

A PROPOSITO DI DI PIETRO

A PROPOSITO DI DI PIETRO




Un articolo pubblicato su " il Riformista - 10 sett. 2010"




Alessandro Calvi nel suo articolo “E Di Pietro perde i pezzi per strada” ( 8 settembre -pag. 5) fa un’analisi politica sulle défaillance del centrosinistra. Nel suo articolo sottolinea che anche per l’Italia dei Valori i tempi non volgerebbero al bello visto le annunciate sospensione di due europarlamentari. Nulla di male e tutto pienamente legittimo. Ognuno, ci mancherebbe altro, può esprimere le proprie opinioni, fare le sue previsioni e muovere le critiche che ritiene opportune.

Aggiungo qualche considerazione personale in merito. Non prima però di aver chiarito che Antonio Di Pietro, ovviamente, non ha certo bisogno di difensori d’ufficio, e che me ne guardo bene dall’assumere io tale compito. Ho lavorato per otto anni con lui e per il partito. Nei due anni che il leader dell’IdV ha ricoperto l’incarico di ministro delle Infrastrutture sono stato il suo portavoce e capo ufficio stampa del dicastero di Porta Pia; restando al suo fianco per molte ore del giorno e della notte quando era necessario. Questo per chiarire che, a differenza di molti, ritengo di avere forse qualche titolo per parlare di Di Pietro, anche sotto il profilo umano, e del partito senza lasciarmi incantare da episodi discutibili ai quali, ahinoi, la politica degli ultimi tempi ci ha abituato. Le sospensioni (e non dimissioni) dei due parlamentari lascerebbero pensare più a tatticismi per il loro futuro che non ad altro. Prese di distanza quindi che avrebbero, a mio avviso, motivazioni diverse da quelle sbandierate, e utili per lasciar costruire (ripeto: legittime) opinioni giornalistiche che spesso, però, non centrano appieno il bersaglio. Spero ovviamente di sbagliarmi e che i due parlamentari sedimentino i loro propositi.

Anch’io ho sempre mosso diverse e dure critiche per talune scelte politiche e comportamenti di qualcuno dell’IdV; ma, da qui a riportarle sempre e comunque alla diretta responsabilità di Di Pietro, come hanno fatto i due europarlamentari, mi pare ingiusto oltre che scorretto. I miei giudizi e contrarietà, a volte anche spietati, li ho sempre rappresentati direttamente a Di Pietro. Affidarli ai giornali per ottenerne una gratuita propaganda personale è sbagliato e disonesto anche nei riguardi di tante persone che credono nel partito e nel suo leader , tanto da spendere gran parte della vita privata in militanza politica. Valutazioni, quelle mie, a cui il “mostro” e il “padre-padrone” ( termini spesso usati per definire Di Pietro) ha sempre, dico sempre, prestato la massima considerazione senza mai sottrarsi al confronto o far valere il suo ruolo. E invece, tocca sentire da chi, dopo aver fatto come si dice: “messe scalze” per essere candidato nell’IdV, che oggi "scopre il vero Di Pietro" e che vuole prenderne le distanze. Ingenuo prima o falso oggi? Antonio Di Pietro era quello che è oggi, né più né meno, piaccia o non piaccia. Le sospensioni ( ripeto: non dimissioni) di Pino Arlacchi e Vincenzo Iovine, motivate, peraltro con argomentazioni risibili, sono senz’altro un segnale che impone a Di Pietro e alla direzione dell’IdV una scrupolosa riflessione che, ne sono certo, non mancherà.

L’Italia dei Valori paga lo scotto di essere ormai cresciuto ed entrato, da protagonista e non più da comprimario, nell’agone politico avendo ampio riconoscimento dalla pubblica opinione come la vera ed unica forza d’opposizione parlamentare. Caratteristica questa che lo espone anche a quelle “distorsioni” politiche di cui ho detto. E’ l’Italia dei Valori un partito che commette degli errori, qualche volta anche grossolani? Sì, non ho difficoltà ad ammetterlo. Ma in minor quantità e gravità rispetto a tante altre forze politiche alle quali, spesso anche con scandalose indulgenze, essi sono “perdonati” o magistralmente ignorati. Gianni Occhiello









IL MIRACOLO DI BERLUSCA